Pilar Fogliati si è raccontata al BSMT, il podcast di Gianluca Gazzoli. Nella
chiacchierata tra l’attrice e lo speaker radiofonico è stato affrontato anche il
tema delle scene hot sul set cinematografico. “Le scene di baci e sesso sono
terribili” ha rivelato la Fogliati, che ha parlato dell’imbarazzo provato
davanti alla cinepresa. Gli attori devono condividere la loro passione – per
quanto finta – davanti a tanti altri membri della troupe. Pilar ha raccontato
che “intorno ci sono Giacomo, Ivano, Marco… 47 persone che ti guardano“, dunque
non il massimo della privacy. L’attrice ha snocciolato gli aneddoti dei momenti
spinti sul set. Tra questi ha raccontato anche di aver corso il rischio di
compromettere un’amicizia: “Una volta ho dovuto baciare una persona che era
fidanzata con una mia amica“.
È UNA QUESTIONE DI PROFESSIONALITÀ
La domanda è: come affrontare l’imbarazzo di una scena spinta? “È una questione
di professionalità” ha spiegato Pilar “lo fai anche per dire che non sei
coinvolta”. Per quanto riguarda la scene di sesso, gli attori sono supportati
dalla figura dell’intimacy coordinator. La persona in questione si interfaccia
con l’attrice chiedendo quali sono le posizioni che preferisce fare e se alle
prove si vuole girare con i vestiti. “Poi ci chiedevano se ci sentissimo a
disagio” e ancora “entrambi rispondevamo di no”. Tra un bacio e l’altro cosa si
fa? Si chiacchiera: “E quindi mi stai dicendo che ti sei trasferito…” ha
raccontato Pilar che ha aggiunto “a una certa senti ‘azione!'” e di nuovo scatta
il bacio tanto finto sul set quanto reale per lo spettatore.
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L'articolo “Le scene di baci e sesso sono terribili, tutti ti guardano. Una
volta ho dovuto baciare una persona fidanzata con una mia amica”: le confessioni
di Pilar Fogliati proviene da Il Fatto Quotidiano.
Tag - Podcast
“Si prende cura di me, della famiglia e della casa. Io non riuscirei a fare bene
come lei, gli uomini in generale non riuscirebbero“. Nel bene o nel male,
Cristiano Ronaldo resta uno dei personaggi più chiacchierati. Il campione
portoghese è al centro delle polemiche per alcune dichiarazioni rilasciate
durante l’intervista al podcast di Piers Morgan.
L’attaccante dell’Al-Nassr, club dell’Arabia Saudita, ha affrontato diversi temi
tra cui il rapporto con la futura moglie Georgina Rodriguez. La modella e
Ronaldo hanno una relazione dal 2016 e sono prossimi al matrimonio, con la data
ancora da ufficializzare. Nell’intervista il portoghese ha esaltato la futura
moglie, lasciandosi andare a un commento che ha fatto indignare i social.
“GLI UOMINI NON RIESCONO”
Alla domanda di Piers Morgan sui motivi per i quali Ronaldo è innamorato di
Georgina il giocatore ha risposto dicendo: “È l’amore della mia vita, ci
supportiamo sempre vicendevolmente”. E ancora : “Ha tantissimi pregi e tanti
aspetti che la rendono unica“.
Ronaldo ha aggiunto che sceglierebbe sempre Georgina perchè “si prende cura di
me, della famiglia e della casa, un aspetto che porta via tanto tempo. Io non
riuscirei a gestirla così bene, gli uomini in generale non riescono”. Cristiano
Ronaldo ha elogiato a tutto tondo la sua futura consorte: “Oltre alle sue
qualità fisiche mi piace perchè mi capisce, è l’unica persona che desidero.”
L'articolo “Amo Georgina perché si prende cura di me, della famiglia e della
casa. È ciò che cerco”: Cristiano Ronaldo al centro delle critiche per una frase
giudicata sessista proviene da Il Fatto Quotidiano.
Paolo Kessisoglu è stato ospite di del podcast BSMT di Gianluca Gazzoli per
raccontare anche aspetti inediti del suo privato. Tra alcuni aneddoti quello
riguardate i suoi genitori. L’attore ha ritrovato, mentre riordinava casa dopo
la morte della madre Graziella e del padre Pietro a soli sei mesi di distanza,
un sacco con 500 lettere d’amore.
“Mio padre le aveva scritte tutte mentre faceva il servizio militare. – ha detto
– Si era fidanzato con mia madre abbastanza da poco. Ho scoperto che i miei
genitori si amavano tantissimo. I genitori sono qualcosa oltre l’amarsi, sono il
loro ruolo. Ti devono educare, sono quelli che ti dicono i no, sono quelli che
ti rompono i cogl**ni. Ma sono due persone che si amano. Non ci pensi mai, ma
sono persone che hanno sentimenti, che si sono amate, che hanno fatto le cose
che quando ti innamori pensi di aver fatto solo tu. Quandi pensi a loro, pensi a
due persone che sono nate per fare i genitori. E invece non è così. Quando non
ci sono più, li rivaluti. Perché finalmente la bilancia mette il giusto peso.
Non sono più i tuoi genitori, ma sono una cosa che finalmente ti fa mettere in
fila tutto quello che erano anche prima”.
Già nel 2023 l’attore aveva speso delle parole molto affettuose nei confronti di
entrambi i genitori con un lungo post su Instagram: “A pochi mesi l’uno
dall’altro mi hanno salutato. Ho passato più o meno 150 giorni a smaltire e
catalogare (grazie di avermi donato una sorella con cui condividere
l’esperienza) tutto quello che c’era, tutto ciò che rimaneva di una vita, anzi
due”.
E ancora: “Succedono cose strane quando dietro di te non hai più un muro dove
appoggiarti. Mi sono accorto che la mia attenzione in corso d’opera andava
maggiormente a foto e documenti che riguardavano la loro vita di persone, non di
genitori. Ho trovato centinaia di lettere d’amore inviate dalla caserma dove
papà faceva il servizio di leva (perdonami papà se non ho resistito dal leggerne
qualche stralcio), fotografie da fidanzati, documentazioni di viaggi”.
“Ho scoperto un lato sconosciuto, infinite dolcezze, sogni sconosciuti, – ha
affermato – passioni che il tempo ed il ruolo di educatori avevano sfumato. Ho
sentito rifiorire in me una stima rinnovata e un immenso senso di gratitudine a
coloro che mi hanno dato una vita e fornito un esempio. A me figlio, ruolo che
ahimè non posso più esercitare, dico che mi sarebbe piaciuto tanto conoscere
molto di più di quelle due persone, dei loro sogni, aspettative, rinunce e
passioni che forse non ho mai colto. A chiunque, che figlio può ancora essere,
dico di non dimenticarsi che i genitori sono prima di tutto uomini”.
L'articolo “I genitori sono quelli che ti rompono i cogli**ni, ma sono anche due
persone che si amano. Ho trovato 500 lettere di mio padre per mia madre”: Paolo
Kessisoglu commosso proviene da Il Fatto Quotidiano.
Dal tema delle molestie online al revenge porn: questi i temi dell’appuntamento
fissato per martedì 25 novembre alle 18:30 alla Libreria Feltrinelli di largo di
Torre Argentina a Roma, dove si terrà l’incontro “Ricerca del piacere e abuso di
potere ”, parte della rassegna Le relazioni pericolose, dedicata alla lotta
contro la violenza di genere. Il dibattito esplorerà il difficile equilibrio tra
libertà e consenso nell’era digitale. Con lo psichiatra Vittorio Lingiardi, la
scrittrice Lavinia Bianca e le giornaliste Giulia Mariani e Angela Di Berardino,
autrici del podcast ‘A nudo – Il massacro del Circeo’, prodotto da Emons records
in media partnership con ilfattoquotidiano.it. A moderare l’incontro la
giornalista del Fatto Quotidiano Silvia D’Onghia, autrice – tra le altre cose –
del podcast quotidiano “In direzione contraria”
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LE AUTRICI
Nata a Roma, dove vive, o meglio, sopravvive come tutti i romani Angela Di
Berardino ha vissuto per un po’ a Londra tra té e cibi multietnici. Viaggerebbe
continuamente tra Balcani e sud ovest asiatico, si interessa principalmente di
paesi in crisi, anni 70 e lotte per i diritti, in particolare quelli di genere.
Si definisce una persona poliedrica, che tradotto significa che si entusiasma
per qualsiasi essere vivente. Adora ascoltare le storie delle persone e
raccontarle per dare voce a chi rimane ai margini. Non potrebbe vivere senza
queste tre cose: il caffè, il mare al tramonto e le discussioni politiche.
Ha scritto per MicroMega e L’Espresso.
Nata in Umbria, ora a Roma, per un po’ a Siviglia. Giulia Mariani è giornalista
pubblicista, crede che l’utilizzo consapevole del linguaggio sia la chiave di
volta. Si sente al suo posto tra gli articoli ingialliti degli anni 70, su un
aereo per la Serbia, tra i marginalizzati: per raccontare le loro storie. Quando
non cerca di scavare in qualche storia complicata, mangia cibo etnico o fa la
lucertola che legge al sole, meglio ancora se con i piedi a bagno o un gatto
addosso. Si interessa di esteri e questione femminile e i podcast non solo li
fa, ma crede che stiano rivoluzionando il giornalismo. Ha scritto per Il Foglio
e L’Espresso.
L'articolo “Ricerca del piacere e abuso di potere”: il dibattito alla libreria
Feltrinelli di largo Torre Argentina a Roma proviene da Il Fatto Quotidiano.
Fedez durante una puntata del suo “Pulp Podcast” è tornato a parlare dell’ex
socio Luis Sal e del progetto “Muschio Selvaggio”. Il marchio come è noto è
passato alle mani del content creator e il rapper con Mr Marra ha creato da zero
il nuovo podcast. “Il buon Luis Sal, insieme al suo entourage, ci ha denunciato,
sostenendo che ‘Pulp
Podcast’ sia un plagio di Muschio Selvaggio. – ha esordito Fedez -. Dovrebbero
ricevere i denari che abbiamo guadagnato facendo questo podcast. Oggettivamente
è folle la richiesta da parte di Luis. Voi pensate il livello di questa carta
straccia, nella sostanziale ricopiatura/riproduzione non autorizzata dei
caratteri distintivi del format”.
E ancora: “La politica, per esempio, lui non ha mai voluto farla, le abbiamo
fatte noi e lui non ha mai ha consentito a farla. Si legge che persino alcuni
ospiti delle puntate di ‘Pulp Podcast’ sarebbero i medesimi di altre puntate di
Muschio. E quali? Si legge, ad esempio, Patrizia Aldovrandi. Ma si chiama
Patrizia Aldrovrandi, c***o! Quella puntata non l’avete fatta voi, non l’avreste
mai fatta, ma almeno mettete i nomi giusti. Quante volte è venuta Patrizia a
Pulp Podcast? Non è mai venuta Patrizia… Ma se tu non eri quello interessato al
denaro, perché adesso devi cagare il cazzo a casa nostra e chiederci soldi di
cose che stiamo facendo noi e di cui tu non hai il minimo merito. Anzi hai solo
il merito di averci fatto iniziare da zero da una salita dieci volte più ripida
di quella che doveva essere, di questo io ti ringrazio perché caratterialmente
mi ha forgiato questa cosa“.
Poi l’affondo: “Credo Luis che tu debba fare pace con il rapporto che hai col
denaro, sei solito a fare queste cause per cercare di racimolare dei denari, non
l’hai fatto solo con me. L’hai fatto anche con persone che incredibilmente,
senza senso di vergogna e dignità, poi fingono pure di essere tuoi amici in
pubblico, non funziona così con noi. Dovresti saperlo”.
Poi Fedez ha spiegato un altro punto legale: “Quando è successa la rottura tra
me e lui io sono stato fatto passare come l’uomo di potere attaccato al denaro,
quando il mio unico e solo intento era quello di voler portare avanti un podcast
non più con una persona che non voleva più farlo. Voleva obbligarmi a chiudere
un podcast e io la reputavo in giustizia grandissima perché dicevo ‘se tu non
vuoi più fare Muschio e io voglio continuare a farlo tu non mi puoi obbligare a
chiudere Muschio’. Noi per un anno abbiamo lavorato dando i soldi a Luis e Luis
per un anno abbondante non ha pagato i nostri collaboratori, tra cui Leo il
nostro filmaker-regista, che vive di questo“.
LE REPLICA DI MUSCHIO SELVAGGIO: “NON TUTTI SONO IDIOTI, ALCUNI NON SANNO LA
VERITÀ”
Immediata la replica di Luis Sal e di “Muschio Selvaggio” nella story del
profilo ufficiale su Instagram si legge: “Rispondiamo a tutte le domande sensate
nei commenti dei reel, TikTok e Shorts di Pulp che ci riguardano perché
riteniamo che non tutti siano idioti semplicemente alcuni non sanno la verità“.
In effetti sotto alcuni video di “Pulp Podcast” il profilo di “Muschio
Selvaggio” fa alcune precisazioni: “A dire il vero è stato Fedez a denunciarci a
fine 2024, pretendendo parte dei guadagni di Dibattitini e delle
sponsorizzazioni. NOI (non quel patatino Luis Sal innocente) ci siamo difesi
facendo notare che, dopo aver venduto le quote, Fedez ne ha aperto uno identico
con Mr Marra, denigrando ‘Muschio pubblicamente'”.
La replica di Fedez: “Nope. Le percentuali da destinare a Fedez erano incluse
nella vendita del podcast, la denuncia è per la RISCOSSIONE di quelle
percentuali che dovevate mandare senza alcun sollecito :) Avete semplicemente
risposto che avendo creato “Dibattitini” non sussistesse più quell’accordo su
quei video? Aggiungendo che in realtà Pulp sarebbe un PLAGIO di Muschio, senza
neppure riuscire a citare correttamente il nome e cognome degli ospiti
ricorrenti. Kings assoluti”.
Poi Muschio Selvaggio in merito ai pagamenti dei dipendenti del podcast ha
precisato: “I dipendenti, comprese le fatture di Leonardo Russo che Fedez cita,
erano intestate a Muschio Selvaggio ed è la società che paga i direttamente i
collaboratori. Quindi che c’entra nuovamente Luis Sal con questa accusa
infondata, peraltro la stessa di mesi fa?“.
L'articolo “Se tu non eri quello interessato al denaro, perché vieni a cagarci
il ca**o a noi?”: Fedez furioso con Luis Sal. L’ex socio replica: “Risponde a
una denuncia del 2024” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Fedez e Mr Marra hanno condotto un’edizione straordinaria di “Pulp Podcast“,
intitolata “Ci è accaduto un fatto allarmante”. Durante la trasmissione, i due
hanno narrato un episodio inquietante verificatosi il 5 novembre scorso presso
la sede della società Doom, di cui l’artista è proprietario.
Secondo quanto riferito da Fedez, due uomini si sono diretti verso la sua
società affermando di essere poliziotti in borghese. “Hanno iniziato a fare
delle domande in merito a “Pulp Podcast”, chiedendo se registrassimo in quella
sede, gli orari in cui giravamo le puntate e hanno pure chiesto espressamente
quando io sarei stato presente alla registrazione”, ha raccontato il rapper.
Dopo l’episodio Fedez e Mr Marra hanno presentato un esposto in Procura ed è
stato allertato il questore di Milano Bruno Megale che ha detto di non essere a
conoscenza di nessuna attività in questo senso: “Noi andiamo avanti, non ci
facciamo intimidire”, hanno poi aggiunto. “Le preoccupazioni ci sono ma non si
può vivere nella paura, quindi non muterà assolutamente il nostro contenuto. Non
è il metodo giusto per farci fermare“, ha aggiunto Mr. Marra.
“Dovevamo mettervi al corrente di una situazione abbastanza strana”, ha esordito
Mr Marra. Poi Fedez ha spiegato: “In data 5 novembre due individui arrivavano al
portineria dell’ufficio della mia società Doom. Si sono presentati come
poliziotti in borghese e iniziano a fare delle domande al portinaio in merito a
“Pulp Podcast” chiedendo se registrassimo in quella sede il podcast e in quali
orari, poi hanno chiesto di quando io sarei stato presente alla registrazione di
queste puntate chiedendo appunto quando sarei arrivato per girare le prossime
puntate, chiedendo altro sulla programmazione…”.
Una serie di domande che hanno fatto venire il sospetto a Fedez: “Vertevano su
quando giravamo le puntate e a dove le giravamo. Sono stati esortati ad andare
all’interno della sede, ma in realtà non sono entrati, si sono dileguati senza
entrare negli uffici e fare domande. Noi abbiamo presentato un esposto
immediatamente. Ho chiamato il dottor Bruno Megale, che è il questore di Milano.
Mi ha detto non era assolutamente a conoscenza di nessun tipo di attività in
questo senso. Cioè la polizia non era stata mandata lì”.
L'articolo “Due finti poliziotti sono venuti a cercarci. Volevano intimidirci e
non è il metodo giusto per farci fermare”: Fedez e Mr Marra presentano la
denuncia in Procura proviene da Il Fatto Quotidiano.