Silvio, un genio – la mia vignetta per Il Fatto Quotidiano in edicola oggi
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Come da tradizione ormai da qualche anno, Pier Silvio Berlusconi ha radunato,
ieri mercoledì 10 dicembre, la stampa italiana per un bilancio pre natalizio
delle attività del gruppo Mediaset. Dal neo accordo tedesco MFE per rafforzare
la sede di Prosieben a Monaco, focus su Ai, streaming e pubblicità, passando per
l’acquisizione di Radio Norba e i progetti televisivi in arrivo nella prima
parte del 2026 (“Ilary Blasi condurrà 4 speciali di Battiti Live, in primavera).
Non manca il Berlusconi privato tra sport e le festività natalizie. Poi una
(sua) certezza: “Giorgia Meloni è il miglior primo ministro in tutta Europa. Non
sono d’accordo su chi afferma che è filo Trump“.
LE INTERVISTE DI SILVIA TOFFANIN ISPIRATE A MAURIZIO COSTANZO
Sono previste quattro prime serate (ma potrebbero essere di più) su Canale 5 con
Silvia Toffanin alle prese con le interviste sulla falsariga del format di
Maurizio Costanzo “L’intervista”. “Maria De Filippi e Silvia – ha raccontato a
FqMagazine Pier Silvio Berlusconi – stanno lavorando sul modello dell’intervista
di Costanzo. Non c’è fretta, ma mi auguro fortemente che andremo in onda col
nuovo prodotto entro la primavera. Il punto è che ci sono tantissime interviste
nel panorama televisivo. Stiamo lavorando a un format che abbia qualche novità.
Abbiamo bisogno di un prodotto così su Canale 5, non è mai abbastanza”.
STRISCIA LA NOTIZIA SI REINVENTA, IL SOGNO SEGRETO, GRANDE FRATELLO DA
RIPENSARE, OK IL PREZZO È GIUSTO È NOSTRO, LA FICTION SU ACUTIS
Il discorso si è postato poi sui diversi prodotti televisivi di casa Mediaset.
Intanto è prevista il 20 gennaio la ripartenza con la “nuova” “Striscia la
notizia”. “È una decisione che abbiamo preso insieme ad Antonio Ricci, – ha
ribadito Pier Silvio Berlusconi – sarebbe stato sbagliato rimandarlo in onda,
dopo quanto accaduto a ‘La Ruota della fortuna’. Sarebbe stato sbagliato per una
televisione commerciale. Siamo molto fiduciosi e Ricci sta lavorando per
evolvere al prime time quello che è lo stile di ‘Striscia’”.
Poi il piccolo colpo di scena. “Un programma che mi piacerebbe avere a Mediaset?
Un tg locale e regionale, credo molto a quei Paesi che abbiano una informazione
specializzata sul territorio. Per questo riconosco sia un grandissimo valore, e
qui li invidio, il Tgr alla Rai”. Sia chiaro che sono orgoglioso del nostro
lavoro giornalistico e dei i nostri prodotti per come vengono fatti nonostante
abbiamo molte meno risorse sul territorio rispetto alla Rai. Tutto questo ha
dell’incredibile e mi auguro si cresca anche assumendo ancora più giornalisti.
Trovo che il lavoro di Nuzzi sia ottimo e oltre a un grandissimo professionista
è anche un grandissimo lavoratore
Alla Rai è stata “sfilato” un altro storico format “Ok, il prezzo è giusto”.
Pier Silvio Berlusconi ha specificato: “Abbiamo accordo di collaborazione bello
ampio con Fremantle e nell’accordo abbiamo chiesto di avere anche il
mantenimento del titolo storico di Canale 5 ‘Ok, il prezzo è giusto’. L’avevamo
attenzionato quando abbiamo deciso di riprendere ‘La Ruota della Fortuna’.
Quando andrà in onda? Non è in palinsesto, non ci abbiamo ancora pensato”.
E poi il discorso si è chiuso con un format a cui Pier Silvio Berlusconi è
affezionato da sempre, dal momento che è stato uno dei primi a puntare alla
forza del “Grande Fratello”. “Non abbiamo ancora deciso cosa fare per il Grande
Fratello Vip – ha dichiarato -. Entro una settimana chiariremo se riprenderà in
primavera, ma sarà più sì che no. Certo, pensiamo che forse sarebbe prudente
dare al Grande Fratello un po’ di tempo per riposare, ma sono onesto nel dire
che è una macchina che si deve rinnovare da un lato e per rinnovarsi bisogna
tenere alta la fiamma… Avere a disposizione un prodotto che ti consente di fare
tutte quelle prime serate, garantendo un risultato dignitoso per Canale 5, direi
che è abbastanza importante. Per mio gusto personale il Grande Fratello deve
mettere assieme i vip con i nip, avevo chiesto anche il cambio degli autori, ma
ne hanno cambiati solo due. Per quanto riguarda l’Isola non è prevista, ma andrà
in onda l’autunno prossimo o nel caso di spostamenti del Grande Fratello, la
primavera dopo”.
Poi il colpo di scena: “Mi piacerebbe puntare di più sulla fiction, costi
permettendo. Ora arriveranno le serie con protagoniste la signora Ferilli, Anna
Valle, Anna Safroncik… Ma posso anticipare che stiamo lavorando ad un progetto
sulla vita di Carlo Acutis“. Arriverà Paolo Bonolis con gli speciali musicali
“Taratata” e per i prossimi palinsesti televisivi alcuni eventi dedicate alle
grandi artiste degli Anni 90.
“AMADEUS A MEDIASET? HA UN CONTRATTO MA…”
Si parla molto in questi giorni del destino di Warner Bros. Discovery, dopo
l’offerta mastodontica con accordo di Netflix, ma sembra che entrerà in gioco
Paramount, spinta anche da Trump. Chissà. Al netto di questo in Italia cosa
accadrà? Difficile dirlo, “sono giochi tutti americani”, ha specificato
Berlusconi. Ma nel caso in cui Amadeus chiudesse anzitempo il contratto con gli
americani? “Difficile che i contratti con queste multinazionali vengano
stracciati a meno di diverse opzioni. – ha detto l’amministratore delegato
Mediaset – Lui è sotto contratto con Warner. Noi siamo sempre aperti con un
professionista del genere. Ma ricordo anche che noi abbiamo anche volti come
Scotti, Bonolis, Nuzzi che fanno un ottimo prodotto”.
“RIPENSARE LA PRIMA SERATA, SI POTREBBE FARE UN ESPERIMENTO COME IN PORTOGALLO”
C’è una idea che frulla in testa a Pier Silvio Berlusconi realizzabile
prossimamente. La prima serata ormai si è allungata almeno fino alle 22:45/50.
Questo anche grazie al grande successo de “La Ruota della fortuna”. Ci si chiede
quindi se in qualche modo la seconda serata è stata cancellata o va ripensata.
“Non credo che la seconda serata non possa esistere – ha affermato -. Di certo i
palinsesti ormai sono abbastanza flessibili sia in Rai che da noi. Detto questo,
la mia idea è quella di creare un palinsesto orizzontale, quindi allungare il
tempo dell’access prime time e inserire successivamente un prodotto di qualità
che duri di meno. Un esempio? Potremmo farlo con ‘I Cesaroni’ (previsti tra
gennaio e febbraio, ndr), mandando in onda una sola puntata che dura 50 minuti”.
Si valuterà nelle prossime settimane. Di certo arriveranno le seconde serate di
Bianca Berlinguer e Federico Rampini.
PIER SILVIO BERLUSCONI PRIVATO DALLO SPORT ALLA FAMIGLIA: “SARÀ UN NATALE
BELLISSIMO”
L’amministratore delegato ha mostrato stupore quando i suoi racconti privati
hanno acceso i giornalisti radunati attorno, in attesa di qualche rilevazione in
più sul prodotto televisivo. “Quando sono andato in Germania per stringere
l’accordo MFE-Prosieben – ha rivelato – sul tavolo del primo ministro c’erano
dei dolci. Ad un certo punto, ho puntato alla mini Sacher. Insomma non ho
resistito ho dato una forchettata ed era buonissima. Mi viene la pelle d’oca
solo a ricordarlo. Ma più passa il tempo e più scopro la gioia del mangiare. La
domenica per me è il giorno della ‘festa in famiglia’. Il sabato mattina mi alzo
e chiedo ai miei figli ‘allora cosa mangiamo domani’ e loro mi guardano come
fossi un alieno”.
Legatissimo ai figli Lorenzo Mattia e Sofia Valentina, Pier Silvio Berlusconi
racconta: “Amano molto viaggiare. Sofia è andata in Portogallo e se n’è
innamorata, Lorenzo è andato a Londra. Quando posso vado a trovarli. Lorenzo è
un boxer semi professionista. È uno sport nobile, fatto di rispetto e di forza.
Lorenzo è un ragazzo molto sensibile dal cuore d’oro. Sofia faceva danza poi ha
provato kickboxing e le piace moltissimo. Dopo due mesi ha chiesto subito a me e
Silvia se poteva fare un combattimento. Ovviamente le abbiamo detto di no, ha
solo 10 anni e poi dopo così poco tempo…”.
Il Natale sarò rigorosamente a casa: “Lo trascorreremo con mia madre Carla
Elvira Lucia Dall’Oglio che ha 85 anni, reduce da una brutta broncopolmonite che
ha contratto durante un ricovero in ospedale. Ci saremo io Silvia con i miei
figli, Marina con la sua famiglia. E posso già dire che sono felicissimo. Sarà
un Natale bellissimo. Poi torneremo in Liguria, ma non credo che ci sposteremo
perché c’è un caos in giro per Natale… Però potrò godermi la mia nuova casa che
è bellissima. Potrei invitarvi tutti per i prossimi palinsesti estivi…”.
Poi un piccolo cruccio: “Non corro più da un anno per un problema muscolare.
Ormai vado in bici e devo dire che è noioso, ci si mette un sacco. Per fortuna
posso continuare a nuotare e fare sup”.
È diventata un cult la sua imitazione realizzata da Ubaldo Pantani a
“GialappaShow”: “Ho visto poco. Secondo me non mi somiglia per niente, tolto il
fatto che mi assomiglia o no, secondo me nel parlato assomiglia di più a mio
padre, detto questo una imitazione è sempre benvenuta. Non c’è nessuna mancanza
di rispetto, sono piacevolmente stupito e divertito“. Nello stesso programma
spazio anche all’imitazione di Silvia Toffanin: “Ha apprezzato? Ci mancherebbe.
Tra l’altro Silvia ha provato ad avere l’imitatrice a ‘This is me’ (Brenda
Lodigiani, ndr) ma non l’hanno fatta andare e ha preso Vincenzo De Lucia”.
L'articolo “Amadeus? Dovesse chiudere il contratto con Warner siamo aperti a
professionisti come lui. Vorrei puntare di più sulle fiction. Il Natale? Con mia
mamma 85enne reduce da una broncopolmonite”: così Pier Silvio Berlusconi
proviene da Il Fatto Quotidiano.
“Non ho mai festeggiato molto i compleanni, in casa mia. Poi qualcuno ha
scoperto che ero nato lo stesso giorno di Silvio Berlusconi, ed è cambiato
tutto. Hanno iniziato a ricordarsi anche di me, arrivavano caterve di auguri…”:
così Pier Luigi Bersani in una splendida intervista rilasciata a Vanity Fair. 74
anni e un libro dal titolo Chiedi chi erano i Beatles, proprio come la canzone
degli Stadio: “Nel pezzo una ragazza dice ‘Io non so niente, so solo di
Hiroshima. Dimmi chi erano i Beatles ma dimmelo non solo a parole, dimmelo con
tutte le cose‘. C’è un’urgenza che la mia generazione deve comprendere,
un’urgenza morale di dare l’esempio, dimostrare che la politica può essere una
cosa coerente, una cosa pulita, una cosa buona”.
Il rapporto che ha con i giovani, Bersani lo descrive così: “Intanto non gli
faccio ‘lo spiegone’, primissima cosa. Secondo, esprimo grande fiducia verso
questa generazione che, secondo me, è splendida. E poi mi permetto di dare
un’indicazione: ribellarsi è giusto. Se c’è qualcosa che non ti va nel profondo,
in compagnia o anche da solo, ricordati che ribellarsi è un dovere”. E c’è tanta
musica nell’intervista, dal concerto dei Beatles nel 1973 a Milano che si è
perso a quello “sto disperatamente cercando – anche io – di trovare un biglietto
per i Radiohead” che ci mette nella sua stessa identica posizione, alla passione
per Keith Richards, di cui dice una cosa particolare: “Di lui ho apprezzato
l’anticipo negli assoli, che secondo me è una caratteristica che deve avere
anche un politico”.
Momenti più belli della sua vita “uno e due son le figlie. Tre è il ‘68”, il
rapporto con la sua mamma (“ha avuto l’Alzheimer. È stato difficilissimo vederla
spegnersi”), e fino alla morte, la domanda della domande, gli fa paura? “È
incredibile, ma ecco, la morte mi faceva paura da giovane. Vai a letto e ti
chiedi ‘Ma com’è che si muore?’. L’idea che a un certo punto ti manca il
respiro, e poi che cosa succede? Poi con gli anni questo pensiero è andato via.
Da un lato forse c’è più attaccamento alla vita, dall’altro c’è meno paura della
morte. Fai fatica a andar via, ma ti spaventa meno. Mi piacerebbe il metodo
Bunuel (…). A un certo punto, nella sua autobiografia, scrive: ‘Mi piacerebbe
morire, però ogni 10, 15 anni, venir fuori, sedermi su una panchina, comprare un
giornale, vedere che cosa succede, poi tornare dentro'”.
E dopo l’ictus del 2014 ha cambiato vita? “No, solo fumato un po’ meno. Di quel
momento ricordo – forse era un modo per esorcizzare la paura – che mentre mi
portavano in ambulanza da Piacenza a Parma pensavo solo che avrebbero detto che
avevo fatto spostare la neurochirurgia in quattro centri d’eccellenza
dell’Emilia Romagna, che amministravo, e l’avevo tolta a Piacenza. ‘Mi prendo
anche del coglione’, pensavo”. E dopo la morte? “Ti addormenti e basta. Poi alla
fine bisogna anche prenderla così. Una volta mio fratello, che è più saggio di
me e faceva il chirurgo, quando facevo il ministro, mi disse: ‘Ma voi politici
non capite un tubo di niente. Non avete capito qual è il problema della sanità?
Dico: ‘Ma qual è, Mauro, il problema?’. ‘È che non vuol più morire nessuno’, mi
ha risposto. Un tempo, insomma, per vite molto più faticose, era più facile, i
vecchi dicevano ‘Sono stanco di stare al mondo’. A noi ci si è molto complicata
questa idea che a un certo punto basta”. Si parla di epitaffi, di quello che
direbbe per Berlusconi (“È un liberale immaginario, una persona non
riproducibile. E c’è dentro anche un complimento, me ne rendo conto”) e del suo:
“Si guadagnò sempre lo stipendio“.
L'articolo “Come epitaffio vorrei ‘si guadagnò sempre lo stipendio’. Quello che
direi per Berlusconi? “Liberale immaginario, persona non riproducibile”. La
morte mi faceva paura da giovane, vai a letto e pensi…”: parla Pier Luigi
Bersani proviene da Il Fatto Quotidiano.