Ruba in casa dell’attrice di New Pope poi prende a calci i carabinieri. La
vicenda si è svolta a Roma nel quartiere Testaccio. Un ladro si è introdotto
nella casa di Sinne Mutsaers, l’attrice statunitense che ha lavorato in The New
Pope e nella serie Sky Treatment. Sono stati i carabinieri della Stazione
Bravetta ad aver individuato e seguito un uomo che si allontanava con fare
sospetto da un’abitazione con due biciclette.
L’uomo è stato fermato ma si è rifiutato di fornire le proprie generalità. A ciò
è addirittura seguita una energica resistenza agli uomini dell’Arma che sono
stati spintonati e colpiti con calci e pugni, mentre pure l’auto di servizio ha
subito danni a vetri e carrozzeria. Il ladro manesco e piuttosto su di giri è un
37enne marocchino che è stato infine arrestato con l’accusa di furto in
abitazione, resistenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento aggravato.
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calci e pugni i carabinieri: arrestato proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“Ho rubato perché avevo fame”. È quanto ha dichiarato al giudice un cittadino
brasiliano di 43 anni, arrestato a Firenze con l’accusa di aver tentato il furto
di una confezione di formaggio e di aver aggredito, fuggendo, l’addetto alla
vigilanza.
Il fatto è avvenuto domenica 23 novembre in un supermercato in via Toselli, dove
l’uomo ha prelevato da uno scaffale e nascosto nella sua giacca una confezione
di formaggio da 3,90 euro. Dopo aver oltrepassato le casse, un vigilante è
intervenuto invitando l’uomo a restituire o pagare la merce. La situazione si è
però scaldata ed il brasiliano avrebbe tentato di forzare il blocco dell’addetto
con una spinta ed cercando di tirargli un pugno.
I carabinieri, intervenuti a seguito dell’accaduto, hanno arrestato l’uomo ma il
giudice non ha adottato alcuna misura cautelare. Il sudamericano è da 15 anni in
Italia e godeva dell’indennità di disoccupazione dopo aver perso il lavoro. Ha
un precedente per guida in stato di ebbrezza.
L’avvocata dell’uomo, Chiara Lombardo, ha dichiarato che l’imputato “è ritornato
in libertà, ma non ha più casa e sarà accolto da un amico. In tribunale arrivano
ogni giorno persone spinte a compiere reati perché in stato di povertà o in
condizioni psichiatriche precarie”.
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formaggio da 3,90 euro proviene da Il Fatto Quotidiano.
Soddisfatto o rimborsato. Il ladro non deve averla presa bene quando ha scoperto
il bottino della sua refurtiva e così ha deciso di operare un reso. Il tutto è
avvenuto a Londra e a raccontarlo è stato Sam, ragazzo di 32 anni, che si è
ritrovato faccia a faccia con un malintenzionato mentre passeggiava col telefono
in mano. L’uomo lo ha intimato di dargli i suoi soldi e ciò che aveva nelle
tasche. Si è anche preso il suo cellulare ed è scappato in fretta e furia. Fin
qui, si sarebbe trattato di una semplice e spiacevole rapina, ma ciò che è
accaduto dopo ha dell’incredibile.
Poco dopo, infatti, Sam ha raccontato di aver visto il ladro tornare indietro.
Non per arrecargli ulteriori danni, ma per restituire parte del proprio bottino.
“I Samsung non li vogliamo”, avrebbe detto, restituendo al malcapitato il suo
cellulare. Insomma, o iPhone o niente. Per quanto il commercio illegale degli
iPhone abbia un mercato iper-florido, non ci si aspetterebbe un certo disprezzo
da parte dei ladri. E invece, Sam ha espresso al London Centric tutto il suo
stupore per la vicenda subita.
Londra è diventata uno dei principali snodi internazionali per il traffico di
dispositivi rubati. Tra gli ultimi casi segnalati c’è quello di Sam, a cui sono
stati sottratti non solo il telefono, ma anche la fotocamera e persino un
berretto. Restituire parte della refurtiva, lasciando ai ladri solo gli oggetti
più preziosi, sembra essere una tendenza crescente secondo diversi media locali.
La spiegazione è legata alla differenza di valore tra i vari modelli: gli iPhone
risultano molto più redditizi degli smartphone Android. Un report di BankMyCell,
riportato dal Corriere della Sera, evidenzia che in un anno un iPhone perde in
media il 14,8% del valore, contro oltre il 32% dei dispositivi Android. Dopo
quattro anni, il divario è ancora più marcato: gli iPhone mantengono più della
metà del prezzo iniziale, mentre gli Android arrivano a perderne l’80%.
Il traffico non si limita al Regno Unito: molti telefoni rubati vengono inviati
a Shenzen, in Cina, dove il valore può raggiungere i 5.000 dollari. L’ultima
operazione della polizia londinese, che ha portato a 46 arresti, è stata
definita “la più grande offensiva contro il traffico di cellulari nel Regno
Unito“. Come ha spiegato l’ispettore Mark Gavin, la banda privilegiava gli
iPhone “per via della loro redditività all’estero“, arrivando a ricavare fino a
350 euro per ogni dispositivo. Gli Android, invece, non risultano abbastanza
redditizi per alimentare il mercato internazionale.
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restituisce il telefono rubato perché non è un iPhone proviene da Il Fatto
Quotidiano.
Svegliavano di soprassalto anziani indifesi, a volte li sorprendevano mentre si
rilassavano davanti al televisore nel pomeriggio o in orario serale. Rimanevano
in contatto telefonico guidati da un complice, che dava ordini dal carcere
romano di Regina Coeli. Sono alcuni dei dettagli dell’indagine che ha coinvolto
18 persone, arrestate con l’accusa di almeno 46 colpi tra rapine e furti oltre a
crimini come ricettazione, sequestro di persona, danneggiamento, incendio.
Dalle ricostruzioni emerge come il gruppo, composto da rom provenienti dal campo
di via dei Gordiani, riuscisse a riorganizzarsi di arresto in arresto reclutando
costantemente nuova manovalanza. Oltre alle incursioni nelle abitazioni, alcuni
degli indagati sono accusati di furti in sale da gioco o in bar tabacchi.
Ad eseguire l’ordinanza d’arresto, corollario di un’indagine diretta dai
magistrati del Dipartimento Criminalità diffusa e grave della Procura della
Repubblica di Roma, il Nucleo Operativo della Compagnia Parioli. Nelle
intercettazioni delle telefonate del gruppo durante i crimini, è stato possibile
ascoltare le voci ed i lamenti delle vittime. Una di loro sarebbe anche stata
minacciata con una pistola.
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Roma fermata una banda di 18 persone proviene da Il Fatto Quotidiano.
Furto in casa di un dirigente a Forio (Napoli), denunciato un 21enne tesserato
con la squadra dilettantistica avversaria. Episodio singolare quello che è
accaduto sull’isola d’Ischia. I carabinieri della stazione di Forio hanno
raccolto la denuncia di furto in abitazione presentata da un dirigente sportivo
dell’a.s.d. Real Forio, formazione che gioca nel campionato di Eccellenza, e
hanno scoperto che il ladro che si era introdotto all’interno dell’abitazione
era un calciatore avversario.
Dalle telecamere di videosorveglianza, infatti, gli investigatori hanno
riconosciuto il possibile autore del furto e lo hanno raggiunto. Si tratta di un
21enne calciatore della squadra del Lacco Ameno, squadra che invece gioca in
Prima Categoria.
Il ladro è stato bloccato dai carabinieri a Chiaia di Forio d’Ischia, con
addosso ancora gli indumenti utilizzati durante il furto. Con sé aveva una busta
con all’interno alcuni capi di abbigliamento appena acquistati e nelle tasche
del giovane calciatore sono stati trovati 1.400 euro in contanti. Il 21enne è
stato denunciato a piede libero, mentre il denaro verrà restituito al legittimo
proprietario.
Immagine di repertorio
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calciatore della squadra avversaria proviene da Il Fatto Quotidiano.
Bianco, Rosato e Verdone. Sarebbe questo il titolo se la disavventura dei
papaveri di Azione fosse un road movie. Il deputato Matteo Richetti è stato
vittima, domenica scorsa, di un doppio furto durante la tratta Brescia-Roma. Il
gruppo, composto dallo stesso Richetti, Calenda ed Ettore Rosato, si trovava
nella città lombarda per festeggiare il compleanno del collega di partito
Fabrizio Benzoni.
Il primo furto a Firenze, dove Richetti racconta: “Avevo con me il mio cane e il
treno ha fatto la sosta a Firenze, quindi ho approfittato della sosta per farlo
camminare un po’. Scendo dal treno, cinque minuti e risalgo e il mio zaino era
sparito. Dentro c’erano l’Ipad e altri oggetti personali. Insomma, un po’ di
roba. Ho chiamato il capotreno e mi ha detto che, purtroppo, è una dinamica
frequente durante la sosta a Firenze”.
Fastidiosissima disavventura che, purtroppo, è stata solo la prima perché
“arrivati a Roma, siamo saliti tutti in una macchina in stazione quando,
all’improvviso, un ragazzo ha aperto il portellone e si è portato via il mio
trolley. Una scena da film. Per fortuna l’autista è stato pronto e ha raggiunto
a tutta velocità il ragazzo. Sono arrivati anche i carabinieri che hanno fermato
il ragazzo e io, almeno il trolley, l’ho recuperato”. Due su due per il deputato
emiliano ridotto, è il caso di dire, a mal partito. Ma se il modo migliore per
esorcizzare qualcosa di negativo è riderci su, a Calenda non manca lo spirito.
Il segretario ha avvisato: “Matteo, forse coi russi stiamo esagerando…”.
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furto in treno e in auto. “Coi russi stiamo esagerando” proviene da Il Fatto
Quotidiano.